DATA: 5 giugno 2011
ITINERARIO: SP 137 q.520 (Dallo slargo della strada provinciale tralasciamo sulla destra il frequentato stradello CAI 177 per il borgo delle Gualchiere dal quale faremo ritorno, avanziamo pochi metri sulla strada avendo alla nostra sinistra il viadotto della E45 e siamo immediatamente all’inizio del crinale nord di poggio Valsezza che è ben visibile alla nostra destra. Prendiamo quindi sulla destra la buona traccia di passaggio priva di indicazioni portandoci al vicino traliccio della luce, poi lasciamo il proseguo della traccia che si sviluppa a mezzacosta tra il fosso delle Gualchiere in basso alla nostra destra e il crinale di nostro interesse e inerpichiamo con difficoltà per guadagnare i primi metri aiutandoci con i sottili arbusti) - Punto alto q.685 (Per mappa CTR Emilia Romagna 685,1 metri, su IGM Emilia Romagna q.688. La ripidissima salita dove dobbiamo aggrapparci letteralmente agli arbusti si esaurisce temporaneamente su questo promontorio, ora lo sviluppo del crinale è ben delineato e procediamo in costante ascesa tra i radi arbusti mantenendo d’obbligo la direzione sud, una traccia del passaggio di animali ci agevola nella prosecuzione) - Punto alto q.712 (Per mappa CTR Emilia Romagna 711,5 metri, senza quota su IGM Emilia Romagna. Guadagniamo questo promontorio con una delicata e ripida arrampicata tra gli arbusti facendo attenzione al versante sulla nostra sinistra che precipita, ora avanziamo in piano sul crinalino, poi ci spostiamo a destra e rialzandoci ci portiamo nel pianoro soprastante) - Punto alto q.755 (Quota da GPS. Per la prima volta arriviamo su un ampio pianoro boscoso, camminiamo in piano per pochi istanti e riprendiamo a salire senza difficoltà nel declivio boscoso) - Punto alto q.808 (Per mappa CTR Emilia Romagna 808,2 metri, su IGM Emilia Romagna q.810. Le mappe riportano l’esistenza di una traccia che alla nostra destra scende riconducendo al fosso delle Gualchiere, in loco non traspare nulla, noi comunque dobbiamo continuare sul crinale mantenendo sempre la direzione S) - Poggio Valsezza q.845 (Per mappa CTR Emilia Romagna 845,1 metri, su IGM Emilia Romagna è indicato con il toponimo di Poggio Stangone e quotato 849 metri. Sempre mantenendo la direzione avanziamo in piano, poi quando cominciamo ad abbassarci notiamo sulla nostra destra un piccolo muretto di sassi e il crinale si apre, la vista panoramica spazia sulle marne di Nasseto) - CAI 181 q.817 (Innesto sul sentiero CAI 181, proviene a mezzacosta dalla nostra destra e lo seguiamo mantenendo l’aperto crinale di sedimenti marnosi, il punto è quotato 816,5 metri da CTR o 818 metri da IGM) - Sella q.878 (Bivio e cartelli sulla sella marnosa: a destra il CAI 181 cala direzionandosi verso Nasseto, prendiamo il CAI 175 che scende a sinistra per Castel dell’Alpe) - Castel dell’Alpe q.850 (Rudere di una grande casa, il sentiero sterrato CAI 175 vira a destra aggirando il valloncello erboso) - Sella q.868 (Per CTR E. Romagna 868,1 m. Evitiamo di seguire il sentiero sterrato che si mantiene in falsopiano, il CAI 175 sale per pochi metri portandosi sulla selletta alla nostra destra e dalla parte opposta riprende il largo percorso che comincia perdere quota) - Bivio q.770 (Bivio della sterrata e cartelli: a sinistra il CAI 175 conduce al rudere di Cà della Picchia anche Cà di Picchio e alla località La Strada, andiamo a destra che è CAI 175A per Casanova e Cornieto) - Casanova q.778 (Il grande rudere è situato sulla destra poco sopra la sterrata) - Fosso di Casanova q.792 (Fosso d’acqua) - Deviazione q.835 (Dopo circa 6/7 minuti avere guadato il fosso di Casanova giungiamo a una selletta, lasciamo il proseguo del CAI 175A che cala dalla parte opposta, scartiamo anche un largo sentiero abbandonato che si sviluppa dritto a destra a mezzacosta in lieve salita, iniziamo a inerpicare il crinalino a destra privo di qualsiasi indicazione. Inizialmente è aperto, poi si svolge in costante salita nel bosco che nel periodo invernale regala sporadiche aperture, a intermittenza incontriamo dei cartelli di divieto di caccia, direzione ovest) - Crinale SE passo Serra q.1167 (Nella parte conclusiva il nostro crinale intrapreso dal CAI 175A diventa particolarmente ripido e sottile ma sempre coperto di alberelli, prestiamo attenzione che il versante alla nostra destra dirupa. Ci innestiamo sul crinale principale, il punto è quotato 1167 m da IGM Emilia Romagna, quindi lo seguiamo a destra con direzione NO direzionandoci di fatto verso il passo Serra sempre nel fitto bosco) - Passo Serra q.1150 (Antico valico della via Romea Germanica e innesto sulla mulattiera CAI 177, in loco ci sono dei cartelli e un grande cippo di sasso, scendiamo a destra verso Nasseto) - Bivio q.915 (La mulattiera esce gradualmente dal bosco e siamo al bivio con cartelli: a destra inizia il CAI 177A che bypassa le marne di Nasseto su sentiero più elementare, rimaniamo sul CAI 177 puntando alle evidenti creste marnose, nel proseguo il tracciato si sposta a mezzacosta e diventa esile, il tratto più esposto è attrezzato con corda corrimano) – Bivio q.888 (Cartelli: a destra scende il CAI 181, andiamo dritto sul CAI 177 mantenendo l’ultima parte del crinale marnoso) – Nasseto q.899 (Un vialetto alberato ci guida fino ai ruderi di Nasseto, scartiamo pochi metri prima la segnalazione sulla sinistra per una fonte abbeveratoio e insistiamo sul CAI 177 che comincia scendere su mulattiera) - Bivio q.580 (Rimaniamo sulla mulattiera CAI 177 che in questo punto curva a gomito a destra, sulla sinistra inizia un sentiero abbandonato privo di segnalazioni destinato a raggiungere il fosso di Faeta) - Bivio q.555 (Cartelli: a destra inizia il CAI 181 per il rudere del Chiuso e Castel dell’Alpe, stiamo sulla mulattiera CAI 177) - Ponte q.535 (Incontriamo l’edicola della maestà Balassini e successivamente il ponticello a schiena d’asino) - Traliccio Enel q.535 - Sterrata q.517 (Superato un secondo traliccio ci innestiamo sulla sterrata che costeggia il fosso delle Gualchiere, andiamo a sinistra in vista della borgata di vecchie case) - Gualchiere q.514 (Antica borgata di case) - SP 137 q.520
NOTE: |
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LUNGHEZZA: 12,5 km DIFFICOLTA: EE |
DISLIVELLO TOTALE: 950 m QUOTA MASSIMA: Cima q.1180 |
Sentieri - La risalita
del fosso di Faeta si percorre senza problemi sia stando nel greto, sia su
alcune tracce ai bordi, ci sono dei bolli rossi, prestare attenzione alle
rocce scivolose. -
Nella risalita una volta lasciato il Fosso di Faeta (deviazione q.630) fino
al crinale (cima q.1180) i bolli rossi diventano sporadici e a tratti
assenti, manteniamoci sempre sul punto più alto, il percorso è ripido ma non
vi sono problemi. - La
risalita dalla Sella q.951 alla Cima q.1015 è molto sdrucciolevole e la
devono fare solo escursionisti esperti con piede fermo e assenza di
vertigini, una eventuale caduta potrebbe essere fatale, vista da lontano la
parete sembrerebbe proibitiva ma a parte il terreno sdrucciolevole non è
tecnicamente difficile. - Prestare molta attenzione anche nella discesa dalla Cima q.976 dove al limite del bosco ci sono dei tratti verticali della parete. |
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Rifugi-Bivacchi Assenti |
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Fonti Fontana alle
Gualchiere |
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TEMPI RILEVATI: |
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SP137 q.520 |
0,00 |
Passo
di Serra q.1150 |
2,56 |
Gualchiere
q.515 |
0,02 |
Deviazione
q.1055 |
3,05 |
Ponte
q.535 |
0,14 |
Cima q.1045 |
3,09 |
Bivio
q.555 |
0,16 |
Crinale
q.970 |
3,17 |
Deviazione
q.580 |
0,20 |
Sella q.951 |
3,20 |
Fosso
di Faeta q.550 |
0,25 |
Cima q.1015 |
3,32 |
Bivio
q.614 |
1,15 |
Cima q.976 |
3,37 |
Deviazione
q.630 |
1,19 |
Castel
dell’Alpe |
3,55 |
Bivio
q.659 |
1,22 |
Sella q.875 |
3,59 |
Radura
q.770 |
1,38 |
Ca’ Il
Chiuso |
4,28 |
Punto
panoramico q.885 |
1,52 |
Fosso
q.535 |
4,48 |
Capanno
q.1040 |
2,10 |
Bivio
q.555 |
4,50 |
Cima q.1180 |
2,27 |
Ponte q.535 |
/ |
CAI 00 q.1164 |
2,29 |
Gualchiere q.515 |
/ |
Incrocio q.1102 |
2,50 |
Fine
q.520 |
5,06 |
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Radura q.770
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