sabato 12 settembre 2015

Monte Vettore (Via del Canalino) EE+ / F

Ascesa al monte Vettore nei monti Sibillini per la Via del Canalino, itinerario per escursionisti esperti con attitudini alpinistiche, si sviluppa in ambiente solitario e selvaggio con salita su roccia  di 1° e 2°. 

DATA: 26 luglio 2015

PARTENZA: Con l’autostrada A14 usciamo al casello di Ascoli e iniziamo a percorrere la superstrada a doppia corsia che termina dopo 27 km in prossimità delle uscite per la città di Ascoli, noi proseguiamo sulla strada SS.4 oltrepassando Acquasanta Terme fino arrivare a Arquata del Tronto (circa 55 km dal casello autostradale),dove lasciamo la SS.4 e risaliamo a destra con indicazioni per Montegallo e Pretare. Al bivio, circa 3 km dopo avere attraversato il paese di Pretare, andiamo a sinistra con indicazioni del passo Forca di Presta, il nostro itinerario inizia esattamente 1,5 km prima di arrivare al valico (circa 70 km dal casello autostradale).






Traccia reale del GPS sullo stralcio della carta IGM Istituto Geografico Militare tratto dal Geoportale nazionale


ITINERARIO: Partenza q.1400 (Esattamente 1,5 km prima di arrivare al passo di Forca di Presta, sulla destra c’è il largo “Sentiero dei Mietitori” o CAI G.A.S - Grande anello dei Sibillini, segni CAI ma cartelli assenti, noi invece dobbiamo prendere il largo tracciato erboso che inizia poche decine di metri sopra appena oltrepassato il CAI G.A.S., segni e cartelli assenti. In breve il largo tracciato erboso termina e proseguiamo in salita, a vista e senza percorso obbligato con direzione nord puntando al largo “Canale dei Mezzi Litri”, sul crinale possiamo notare la sagoma del rifugio Tito Zilioli a q.2240 m)       Canale dei Mezzi Litri q.1560 (Arrivati al canale dei Mezzi Litri , prendiamo come riferimento la quota di 1560 m, noi l’abbiamo raggiunto a una quota più bassa, quindi siamo risaliti fino ad arrivare alla quota sopraindicata. Da questo punto lo attraversiamo iniziando a notare alcuni omini di sasso e un sentierino che si sviluppa a mezzacosta e in leggera salita con direzione nord/est)       Aia della Regina q.1725 (Il sentierino, che fino ad ora era sempre stato evidente e segnato con omini di sasso, termina. Davanti a noi possiamo vedere delle grandi e oblique  placche di roccia, da questo momento si procede a vista e senza via obbligata, valutando passo dopo passo il percorso migliore da intraprendere. Noi abbiamo raggiunto l’enorme placca e ci siamo portati sulla stessa iniziando a percorrerla, è molto ripida ma la roccia è ruvida e consente una buona aderenza delle scarpe, attenzione al ghiaino che ci può fare scivolare. Dopo circa 10 minuti decidiamo di abbandonarla perché diventa troppo ripida, quindi scendiamo a destra attraverso uno stretto passaggio e continuiamo sotto la stessa su terreno detritico e infido mantenendo la direzione nord/est. In seguito siamo costretti a risalire a sinistra su roccette con passaggi di 1° e 2° che ci riportano sulla grande placca rocciosa ormai giunta al suo termine)        Dorsale q.1845 (Tornati sulla placca rocciosa la risaliamo sempre con direzione nord/est al termine della quale raggiungiamo una verde e ripida dorsale, la salita prosegue sempre molto ripida e faticosa ora con direzione nord verso le pareti rocciose sopra di noi, una volta raggiunte le costeggiamo a destra notando l’evidente forcella caratterizzata da un “dente” roccioso dal quale inizia il canalino)    –    Via del Canalino q.1915 (Raggiunta la forcella con l’evidente “dente roccioso”, alla sinistra ci appare uno stretto canalino che è l’inizio della nostra via, una catena aiuta nella ripidissima salita iniziale, poi si continua sempre all’interno dello stesso)    –    Fine del Canalino q.1980 (Al termine dell’angusto canalino, risaliamo a destra uscendo nell’ampio pianoro sommitale, ora continuiamo in ripidissima salita con direzione nord/ovest percorrendo la vallata, caratterizzata da ripidissimi pendii erbosi e passaggi di 1° e 2° su roccette poco affidabili, si procede a vista e senza via obbligata cercando di individuare al momento il passaggio migliore con l’obbiettivo di raggiungere il crinale principale che separa il monte Vettore da Il Pizzo)        Crinale q.2345 (Al termine della faticosa e ripidissima risalita, ci innestiamo sul crinale che separa il monte Vettore da Il Pizzo, presenti dei grandi omini di sasso. A destra, est, il crinale conduce a Il Pizzo, noi lo teniamo a sinistra, ovest, e subito ci innestiamo sul CAI 131: a destra scende nel versante opposto, noi continuiamo sul crinale con la cima del monte Vettore davanti a noi)        Croce q.2448 (Grande croce posta poco sotto la vetta)        Bivio q.2450 (Tra la Croce q.2448 e la cima appena sopra di noi, cartelli assenti : a sinistra scende il largo sentiero per la Sella delle Ciaule, andiamo sulla vetta)       Monte Vettore q.2476 (Croce di vetta in metallo e libro delle firme, panorama a 360°, torniamo sui nostri passi)        Bivio q.2450 (Ora scendiamo a destra sul sentiero CAI 101 non segnato poco sotto la Croce q.2448  che è la via normale di salita)        Sella delle Ciaule q.2240 (Sulla larga e verde sella c’è il rifugio incustodito Tito Zilioli, lasciamo il crinale e scendiamo a sinistra sotto l’edificio prendendo il largo CAI 101)         Monte Vettoretto q.2052 (Nella discesa lo si oltrepassa senza rendersene conto)        Forca di Presta q.1536 (Innesto sull’asfaltata, la teniamo a sinistra in discesa)    –    Arrivo q.1400.


DISLIVELLO TOTALE: 1150 m
QUOTA MASSIMA: Monte Vettore q.2476
LUNGHEZZA: 11,6 km
DIFFICOLTA: EE+ / F


TEMPI RILEVATI:
Tempo
      Totale
      (ore)
Partenza q.1400
0,00
Canale dei Mezzi Litri
0,22
Aia della Regina
1,10
Dorsale q.1845
1,45
Via del Canalino
2,00
Fine del Canalino
2,20
Crinale q.2345
3,40
Croce q.2448
3,55
Bivio q.2450
/
Monte Vettore
4,00
Bivio q.2450
/
Sella delle Ciaule
4,25
Monte Vettoretto
/
Forca di Presta
5,25
Arrivo q.1400
5,45
 

NOTE:












Sentieri



- Itinerario molto impegnativo, riferito a escursionisti esperti con attitudini alpinistiche, la salita per la Via del Canalino si svolge completamente fuori sentiero, su terreno infido e pericoloso, bisogna avere la capacità d’orientamento e di scegliere al momento i passaggi migliori da fare, possiamo riassumere il tutto nel seguente modo:
- Dalla Partenza al Canale dei Mezzi Litri si procede a vista senza problemi.
- Dal Canale dei Mezzi Litri all’Aia della Regina si percorre un esile ma evidente traccia segnalata da alcuni omini di sasso, non vi sono problemi ma bisogna prestare attenzione all’ambiente selvaggio che ci circonda.
- Dall’Aia della Regina termina il sentierino, le placche rocciose sono ripide, la roccia offre buona aderenza ma a tratti è sporca di brecciolino, noi aggiriamo da sotto su terreno detritico dove occorre prestare molta attenzione, si procede a vista cercando di scegliere il passaggio migliore al momento.
- La risalita dell’angusto canalino è attrezzato con catena nei primi metri iniziali, poi lo si percorre con passaggi di 1° e 2°. Attenzione, nel nostro caso il giorno prima ha fatto un forte temporale e nel canalino scorreva parecchia acqua rendendo tutto più difficile e pericoloso.
- Al termine del canalino si risale la vallata a vista, non vi sono segni, si procede ripidamente e con intuito si cercano i passaggi migliori, passaggi di 1° e 2° su roccia infida e poco sicura, pendii erbosi scivolosi.
- D’obbligo l’uso del casco per i frequenti crolli di detriti, la corda può servire solo per assicurare i meno esperti.
 
 Nell'estate del 2020 il rifugio/bivacco Tito Zilioli è stato completamente sostituito da un moderno edificio






La mole del monte Vettore visto dalla strada che risale al passo di  Forca di Presta
Partenza q.1400 (Prendiamo il largo tracciato erboso che inizia poche decine di metri sopra il CAI G.A.S. o Sentiero dei Mietitori, segni e cartelli assenti.)   
Partenza q.1400 (Prendiamo il largo tracciato erboso che inizia poche decine di metri sopra appena oltrepassato il CAI G.A.S., segni e cartelli assenti. In breve il largo tracciato erboso termina e proseguiamo in salita, a vista e senza percorso obbligato con direzione nord puntando al largo “Canale dei Mezzi Litri”, sul crinale possiamo notare la sagoma del rifugio Tito Zilioli a q.2240 m) 
Il largo tracciato erboso
Gregge di pecore

Proseguiamo in salita, a vista e senza percorso obbligato con direzione nord puntando al largo “Canale dei Mezzi Litri”
Il largo Canale dei Mezzi Litri
Attraversiamo il canale dei Mezzi Litri iniziando a notare alcuni omini di sasso e un sentierino che si sviluppa a mezzacosta e in leggera salita con direzione nord/est
Sul sentierino che dal canale dei Mezzi Litri conduce all’Aia della Regina, si sviluppa a mezzacosta e in leggera salita con direzione nord/est
Sul sentierino che dal canale dei Mezzi Litri conduce all’Aia della Regina, si sviluppa a mezzacosta e in leggera salita con direzione nord/est
Sul sentierino che dal canale dei Mezzi Litri conduce all’Aia della Regina, si sviluppa a mezzacosta e in leggera salita con direzione nord/est

Sul sentierino che dal canale dei Mezzi Litri conduce all’Aia della Regina, si sviluppa a mezzacosta e in leggera salita con direzione nord/est
Sul sentierino che dal canale dei Mezzi Litri conduce all’Aia della Regina, si sviluppa a mezzacosta e in leggera salita con direzione nord/est
Sul sentierino che dal canale dei Mezzi Litri conduce all’Aia della Regina, si sviluppa a mezzacosta e in leggera salita con direzione nord/est
Sul sentierino che dal canale dei Mezzi Litri conduce all’Aia della Regina, si sviluppa a mezzacosta e in leggera salita con direzione nord/est
Sul sentierino che dal canale dei Mezzi Litri conduce all’Aia della Regina, si sviluppa a mezzacosta e in leggera salita con direzione nord/est

Aia della Regina q.1725 (Il sentierino, che fino ad ora era sempre stato evidente e segnato con omini di sasso, termina. Davanti a noi possiamo vedere delle grandi e oblique  placche di roccia)
Aia della Regina q.1725 (Noi abbiamo raggiunto l’enorme placca e ci siamo portati sulla stessa iniziando a percorrerla, è molto ripida ma la roccia è ruvida e consente una buona aderenza delle scarpe, attenzione al ghiaino che ci può fare scivolare)
Aia della Regina q.1725 (Noi abbiamo raggiunto l’enorme placca e ci siamo portati sulla stessa iniziando a percorrerla, è molto ripida ma la roccia è ruvida e consente una buona aderenza delle scarpe, attenzione al ghiaino che ci può fare scivolare)

Aia della Regina q.1725 (Noi abbiamo raggiunto l’enorme placca e ci siamo portati sulla stessa iniziando a percorrerla, è molto ripida ma la roccia è ruvida e consente una buona aderenza delle scarpe, attenzione al ghiaino che ci può fare scivolare)
Aia della Regina q.1725 (Noi abbiamo raggiunto l’enorme placca e ci siamo portati sulla stessa iniziando a percorrerla, è molto ripida ma la roccia è ruvida e consente una buona aderenza delle scarpe, attenzione al ghiaino che ci può fare scivolare)
Aia della Regina q.1725 (Dopo circa 10 minuti decidiamo di abbandonare le placche rocciose, quindi scendiamo a destra attraverso uno stretto passaggio e continuiamo sotto la stessa su terreno detritico e infido mantenendo la direzione nord/est)
Aia della Regina q.1725 (Dopo circa 10 minuti decidiamo di abbandonare le placche rocciose, quindi scendiamo a destra attraverso uno stretto passaggio e continuiamo sotto la stessa su terreno detritico e infido mantenendo la direzione nord/est)

In seguito siamo costretti a risalire a sinistra su roccette con passaggi di 1° e 2° che ci riportano sulla grande placca rocciosa ormai giunta al suo termine
In seguito siamo costretti a risalire a sinistra su roccette con passaggi di 1° e 2° che ci riportano sulla grande placca rocciosa ormai giunta al suo termine
Tornati sulla placca rocciosa la risaliamo sempre con direzione nord/est
Dorsale q.1845 (Raggiungiamo una verde e ripida dorsale, la salita prosegue sempre molto ripida e faticosa ora con direzione nord verso le pareti rocciose sopra di noi, una volta raggiunte le costeggiamo a destra notando l’evidente forcella caratterizzata da un “dente” roccioso dal quale inizia il canalino)
L’evidente forcella caratterizzata da un “dente” roccioso dalla quale inizia la via del Canalino

Via del Canalino q.1915 (Raggiunta la forcella con l’evidente “dente roccioso”, alla sinistra ci appare uno stretto canalino che è l’inizio della nostra via, una catena aiuta nella ripidissima salita iniziale, poi si continua sempre all’interno dello stesso)
Via del Canalino q.1915 (Raggiunta la forcella con l’evidente “dente roccioso”, alla sinistra ci appare uno stretto canalino che è l’inizio della nostra via, una catena aiuta nella ripidissima salita iniziale, poi si continua sempre all’interno dello stesso)
Via del Canalino q.1915 (Raggiunta la forcella con l’evidente “dente roccioso”, alla sinistra ci appare uno stretto canalino che è l’inizio della nostra via, una catena aiuta nella ripidissima salita iniziale, poi si continua sempre all’interno dello stesso)
Via del Canalino
Via del Canalino
Via del Canalino

Via del Canalino
Via del Canalino
Via del Canalino
Fine del Canalino q.1980 (Al termine dell’angusto canalino, risaliamo a destra uscendo nell’ampio pianoro sommitale)   
Continuiamo in ripidissima salita con direzione nord/ovest percorrendo la vallata, caratterizzata da ripidissimi pendii erbosi e passaggi di 1° e 2° su roccette poco affidabili, si procede a vista e senza via obbligata cercando di individuare al momento il passaggio migliore

Continuiamo in ripidissima salita con direzione nord/ovest percorrendo la vallata, caratterizzata da ripidissimi pendii erbosi e passaggi di 1° e 2° su roccette poco affidabili, si procede a vista e senza via obbligata cercando di individuare al momento il passaggio migliore
Continuiamo in ripidissima salita con direzione nord/ovest percorrendo la vallata, caratterizzata da ripidissimi pendii erbosi e passaggi di 1° e 2° su roccette poco affidabili, si procede a vista e senza via obbligata cercando di individuare al momento il passaggio migliore
Continuiamo in ripidissima salita con direzione nord/ovest percorrendo la vallata, caratterizzata da ripidissimi pendii erbosi e passaggi di 1° e 2° su roccette poco affidabili, si procede a vista e senza via obbligata cercando di individuare al momento il passaggio migliore
Continuiamo in ripidissima salita con direzione nord/ovest percorrendo la vallata, caratterizzata da ripidissimi pendii erbosi e passaggi di 1° e 2° su roccette poco affidabili, si procede a vista e senza via obbligata cercando di individuare al momento il passaggio migliore
Continuiamo in ripidissima salita con direzione nord/ovest percorrendo la vallata, caratterizzata da ripidissimi pendii erbosi e passaggi di 1° e 2° su roccette poco affidabili, si procede a vista e senza via obbligata cercando di individuare al momento il passaggio migliore
Continuiamo in ripidissima salita con direzione nord/ovest percorrendo la vallata, caratterizzata da ripidissimi pendii erbosi e passaggi di 1° e 2° su roccette poco affidabili, si procede a vista e senza via obbligata cercando di individuare al momento il passaggio migliore

Crinale q.2345 (Al termine della faticosa e ripidissima risalita, ci innestiamo sul crinale che separa il monte Vettore da Il Pizzo)
Crinale q.2345 (Al termine della faticosa e ripidissima risalita, ci innestiamo sul crinale che separa il monte Vettore da Il Pizzo)
Crinale q.2345 (Al termine della faticosa e ripidissima risalita, ci innestiamo sul crinale che separa il monte Vettore da Il Pizzo)

Continuiamo sul crinale con la cima del monte Vettore davanti a noi
continuiamo sul crinale con la cima del monte Vettore davanti a noi
Croce q.2448 (Grande croce posta poco sotto la vetta)
Arrivo al monte Vettore q.2476
Monte Vettore q.2476 (Croce di vetta in metallo e libro delle firme, panorama a 360° ma non oggi causa le fitte nubi)
Monte Vettore q.2476
 (Il crinale che scende verso il monte Torrone)

Monte Vettore q.2476 (Sotto di noi si nota il lago di Pilato)
Sul sentiero che dal monte Vettore scende alla Sella delle Ciaule
Arrivo alla Sella delle Ciaule q.2240
Sella delle Ciaule q.2240 (Panorama) 

Il rifugio incustodito Tito Zilioli alla Sella delle Ciaule q.2240
Il rifugio incustodito Tito Zilioli alla Sella delle Ciaule q.2240
Il rifugio incustodito Tito Zilioli alla Sella delle Ciaule q.2240
La sagoma del monte Vettore visto dal rifugio Tito Zilioli alla Sella delle Ciaule
Sella delle Ciaule q.2240 (Panorama)

Sella delle Ciaule q.2240 (Lasciamo il crinale e scendiamo a sinistra sotto l’edificio prendendo il largo CAI 101)   
Il frequentato CAI 101 che dalla Sella delle Ciaule scende al passo Forca di Presta
Il frequentato CAI 101 che dalla Sella delle Ciaule scende al passo Forca di Presta
Arrivo al passo Forca di Presta
Zoomata sull’altopiano di Castelluccio di Norcia